Le donne forti possono cambiare il mondo: il messaggio trasmesso dal Progetto Erasmus plus “Strong Women will build the future”

Si è svolto dal 22 al 26 maggio 2023, presso il Liceo Scientifico “M. Guerrisi” di Cittanova l’incontro di avvio del progetto Erasmus plus “Strong Women will build the future”, rivolto alle studentesse e agli studenti dell’Istituto.

Il progetto mira a sviluppare e condividere metodologie di intervento per far conoscere la storia dell’universo femminile attraverso l’esempio di donne che hanno caratterizzato le varie epoche. L’incontro è stato introdotto dai saluti della Dirigente scolastica, la dott.ssa Clelia Bruzzì e dal Sindaco della Città, Francesco Cosentino. E’ intervenuta, inoltre, a distanza, la prof.ssa Arianna Sturniolo, coordinatrice e responsabile dei progetti Erasmus plus del “Guerrisi”.

La mobilità in entrata ha visto il team italiano, costituito dai docenti D’Agostino Giovanna, Manno Carmen, Militano Alessandra, Mandaglio Rosario, Pensabene Eleonora, Zappone Sergio, Rigoli Caterina, Zecca Gessica e Giovinazzo Concetta, impegnatissimo nell’organizzare le attività, che hanno coinvolto studenti e docenti provenienti da Serbia e Turchia presso la nostra scuola, ove si è svolto il workshop sul tema della mobilità “Le donne forti costruiranno il futuro”. L’iniziativa ha visto la partecipazione di vari esperti, tra cui la dott.ssa Maria Rosa Vuono, docente dell’Università della Calabria, oltre che di vari referenti del territorio. Dopo i saluti, hanno avuto luogo una performance di danza moderna, allestita dalle studentesse del “Guerrisi” dal titolo “Dar voce alle donne” ed una introduzione sui diritti delle donne in Italia, a cura degli studenti del Liceo. Il workshop ha riscosso successo e consensi non solo tra le delegazioni straniere, ma anche tra i discenti dell’Istituto invitati a partecipare, con il coinvolgimento particolare di alcune studentesse delle classi intermedie del Liceo, che si sono impegnate nella traduzione in inglese degli interventi dei vari relatori. Successivamente, i teams internazionali e quello nazionale si sono confrontati sui temi trattati nel corso della mattinata di studi. E’ stata per tutti un’esperienza davvero proficua, una grande e bella opportunità di crescita, sia a livello culturale che umano per tutti i partecipanti.

Ci siamo lasciati così, con le lacrime e con i sorrisi, due modi così ossimorici e contrastanti che rimandano però ad un medesimo sentimento: la gioia. Questa piccola parola composta da soltanto cinque lettere che, nonostante sia tra le più utilizzate della lingua italiana, ha un’accezione così significativa da far diventare positivo l’umore della persona che ne fa uso, non risultando mai banale. La gioia di aver fatto nuove e sincere amicizie, la gioia di aver trascorso momenti di divertimento insieme. Ci siamo lasciati così, con lo stesso gesto ripetuto appena cinque giorni prima quando abbiamo conosciuto i nostri amici dopo lunghi mesi trascorsi a messaggiare con loro nell’attesa di incontrarli: un abbraccio. Questo gesto, tanto semplice e istintivo quanto efficace nello stemperare le proprie emozioni, tristi o felici che siano, non è per niente casuale ed ha un significato strettamente collegato al fine che il progetto Erasmus+ si prefigge: la fratellanza tra i popoli per rinnovare lo spirito di pace, fortemente messo a rischio dal desiderio di supremazia che da sempre contraddistingue l’essere umano. Abbiamo vissuto una splendida settimana insieme, nella quale abbiamo fatto del nostro meglio per accogliere i nostri ospiti in modo da rendere questa mobilità indimenticabile. Ci siamo divertiti insieme a loro nei momenti di tempo libero, nei quali si avvertiva un meraviglioso spirito di amicizia. Ci siamo impegnati a scoprire insieme le figure femminili che si sono distinte, nel corso dei secoli, in vari ambiti con l’augurio di rivederci in Serbia. Siamo certi che la coesione e la fratellanza dimostrati nel corso delle mobilità resteranno invariate. Il nostro grazie va a tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita del progetto, sia italiani che delle delegazioni estere, che hanno reso indimenticabile questa esperienza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *