Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie: lo scrittore Paolo De Chiara incontra per la seconda volta gli studenti del “Guerrisi”

Lo scorso 21 Marzo il Liceo Scientifico “Michele Guerrisi” è stato onorato dalla presenza del giornalista e scrittore Paolo De Chiara, autore del libro “Una vita contro la camorra. La storia vera e scomoda di un testimone di giustizia”, che è stato oggetto di lettura e riflessione da parte degli alunni frequentanti il progetto “Lettura e scrittura: medicina dell’anima”; essi, infatti, hanno avuto il piacere di confrontarsi e porre delle domande all’autore in merito al libro letto e, soprattutto, sull’argomento all’ordine del giorno: la terribile piaga che continua ad affliggere la nostra terra e il nostro Paese, ovvero la mafia. Non a caso si è deciso di tenere tale incontro proprio il 21 marzo, in occasione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Dopo aver letto alcuni dei numerosi nomi di vittime innocenti della mafia, la professoressa Giovinazzo Simona, Coordinatrice del progetto, ha posto i suoi ringraziamenti all’autore, ospite per la seconda volta nel nostro Liceo, e alla Dirigente, l’Avvocatessa Clelia Bruzzì, la quale appoggia e promuove sempre con grande interesse simili iniziative di grande carattere formativo per gli studenti. Prima di cedere la parola allo scrittore Paolo De Chiara, gli  alunni del “Coro stabile” della scuola, magistralmente diretto dal Prof. Sergio Morfea, in segno di omaggio alle vittime della mafia, hanno eseguito un brano da loro stessi composto, intitolato “Il fresco profumo della libertà”; a conclusione di questa fase introduttiva, ha avuto inizio il dibattito con l’autore, il quale ha esordito con la frase “Ragazzi studiate… freghiamoli!!”, sottolineando come solo lo studio possa rendere veramente liberi.

Traendo le mosse dal suo ultimo libro, l’autore ha posto  l’accento sulla differenza tra  collaboratori di giustizia e testimoni di giustizia: mentre i primi sono persone che hanno un passato di appartenenza ad un’ organizzazione criminale o mafiosa, i secondi sono cittadini incensurati. La figura del collaboratore di giustizia è stata istituita da Giovanni Falcone per il maxiprocesso ed è spesso identificata con il cosiddetto “pentito”, in quanto nella normativa italiana non esiste realmente questo termine; a tal proposito, De Chiara ha affermato che tale terminologia è stata inventata dai giornalisti, ribadendo come, a suo avviso, dopo anni vissuti in balìa della criminalità pura, sia impossibile pentirsi veramente e menzionando come unico reale pentito, nel corso del tempo, Leonardo Vitale.

Durante l’incontro, lo scrittore ha anche invitato gli studenti a riflettere sul perché un’associazione criminale così forte come la ‘Ndrangheta abbia una costante paura delle donne, caratteristica testimoniata anche dagli innumerevoli femminicidi che compie; tutto questo – ha messo in evidenza De Chiara – è dovuto al fatto che le donne, in molte circostanze, hanno quel coraggio che agli uomini manca, il coraggio di denunciare.

Quando si parla di mafia è impossibile non citare Borsellino e Falcone, due magistrati che hanno lottato contro questa organizzazione criminale, sino a perdere la propria vita. Essi, spesso vengono definiti eroi ma, come sostiene De Chiara, gli eroi fortunatamente non esistono e sono da considerarsi sventurati quei Paesi che ne hanno bisogno; infatti, secondo lui, più che eroi si ha la necessità di persone geniali e intelligenti, proprio come Borsellino e Falcone.

Prima di giungere al termine dell’incontro e ai saluti generali, gli alunni, particolarmente coinvolti e toccati dalla tematica trattata, hanno instaurato un dialogo con lo scrittore, al fine di poter trovare risposta agli interrogativi in loro sorti nel corso della giornata.

Questo incontro va ad aggiungersi ai precedenti, che hanno riscosso grande successo e suscitato l’interesse degli studenti del “Guerrisi”; ci auguriamo che ne seguiranno altri, che possano progressivamente accrescere il bagaglio culturale di ciascuno e creare ulteriori spunti di riflessione su tematiche di grande attualità, contribuendo alla diffusione di valori importanti, come quello della legalità.

Brigida Martino

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